Arroccare è fondamentale

Capita spesso che in partita il senso del pericolo non ci dia l’allarme al momento giusto, di conseguenza passiamo dei rischi in maniera del tutto inconsapevole o, perlomeno, fino a quando non ci troviamo davanti Andrea Marchini.

La partita che vedremo oggi è stata giocata in Serie C dal Marostica Lasker durante una trasferta a Campalto.

Il senso del pericolo negli scacchi è un elemento puramente istintivo presente in maniera più o meno efficace in ogni giocatore, indipendentemente dal suo livello di gioco. Non si presenta per cui l’esigenza di dover specificare cosa esso sia o da dove nasca.

Quando questo senso non si fa sentire commettiamo errori e sottovalutiamo dei vantaggi tattici o strategici del nostro avversario. Uno dei casi più frequenti riguarda la sicurezza del Re, capita per esempio di ritardare l’arrocco per migliorare prima lo sviluppo dei pezzi e ritrovarsi sotto il fuoco nemico senza nemmeno rendersi conto.

Oggi vedremo protagonista Andrea Marchini che da un Gambetto di Donna rifiutato guadagna presto una forte iniziativa grazie all’esposizione del Re avversario.

Ecco la partita con i commenti dello stesso Andrea:

Cavallo contro Alfiere

Tecniche difensive con Cavallo contro Alfiere 

 

Il primo capitolo delle analisi proposte su questo sito è tratto dal Il manuale dei finali di Mark Dvoretsky.

Nei finali dove la posizione ha carattere aperto, il Cavallo è ritenuto inferiore rispetto all’Alfiere a causa della sua azione a corto raggio. In alcune circostanze però, il Cavallo riesce a difendere la parità adottando qualche stratagemma.

Questi metodi difensivi strategici prevedono di:

  • bloccare i pedoni passati;
  • fissare i pedoni avversari su case di colore dell’Alfiere;
  • erigere una barriera – Cavallo e pedoni prendono il controllo di un complesso di case importanti, impedendo l’irruzione del Re avversario o perlomeno rendendola più difficile;
  • costruire una fortezza.

Di regola tali metodi non operano separatamente, ma in reciproca combinazione.

Vediamo ora un esempio estratto dalla partita Pirrot-Yusupov, Germania 1992:

Mossa al Nero

La posizione iniziale del Bianco non era priva di speranze, con l’aiuto dei punti elencati sopra si può arrivare ad una difesa istruttiva che prevede la perdita iniziale di un pedone.

Vediamo ora come si sarebbe dovuto giocare questo finale:

Mossa al Nero

In questo finale gli elementi difensivi strategici sono stati la chiave di lettura della posizione:

  • prima di tutto il Cavallo blocca il pedone passato, abbiamo visto nell’esempio giocato in partita come la spinta in d2 sia stata deleteria per il Bianco;
  • successivamente il Bianco ha concesso un pedone, sfruttando il tempo della cattura per fissare il pedone in f5 in una casa del colore dell’Alfiere;
  • dopo aver sistemato i pedoni su case scure e portato il Re al centro, otteniamo una posizione dove il Re nero non ha la possibilità di penetrare nella metà campo avversaria e l’Alfiere non ha alcun bersaglio disponibile.
  • ecco costruita la fortezza.